mercoledì 4 dicembre 2013

Recensione: "Il destino del Bosco d'Argento" di Richard Ford


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Eccomi di nuovo qui a proporvi una nuova recensione =) Ringrazio infinitamente SiMo85 del blog DreamingLife Books Blog per avermi consigliato il libro di cui vi parlerò oggi, era una lettura che non poteva proprio mancare nella mia libreria!


Autore: Richard Ford
Titolo: Il destino del Bosco d'Argento
Editore: Nord
Pagine: 287
Prezzo: 12,40 euro

TramaIl Bosco Argentato è una delle ultime foreste in cui gli animali vivono ancora in pace fra loro e al sicuro dall'uomo, che pure minaccia sempre più da vicino anche quel piccolo paradiso naturale. Brock, il tasso, nel trovare sotto una quercia, in mezzo alla neve, proprio la notte della Vigilia di Natale, un neonato abbandonato. Eppure nel bosco si racconta da lungo tempo una leggenda, secondo la quale un giorno verrà un salvatore umano, alleato degli animali nella difesa degli ultimi angoli intatti di natura sulla Terra. Così Brock e la sua famiglia allevano il piccolo uomo cui danno il nome di Nab. E proprio lui è il predestinato. Proprio a lui incombe l'incarico di recuperare dai Guardiani elfici che li hanno vigilati fino ad oggi i tre Faradawn: l magiche essenze della vita stessa. Ma il tempo stringe, perché la razza umana sta ciecamente e precipitosamente correndo verso la propria autodistruzione. Riuscirà Nab nella sua impresa redentrice, con l'aiuto di Beth, la ragazzina bionda che ha legato la propria sorte alla sua e a quella degli animali del Bosco d'Argento?

Voto:
Recensione:
"Il destino del Bosco d'Argento", un fantasy per ragazzi nonché favola ecologica, era la lettura che faceva al caso mio, in questi giorni di irrefrenabile voglia di immersione nella natura. E' riuscito ad entrare nel mio cuore, nonostante i piccoli difetti che vi ho trovato, emozionandomi come solo un bel libro riesce a fare. 
Già la copertina, che trovo meravigliosa, esprime tutto lo spirito verde racchiuso tra le pagine del libro. Il titolo originale era forse più appropriato ("The Quest for the Faradawn", ovvere La Ricerca dei Faradawn), ma preferisco quello italiano perché a mio parere è più rappresentativo.
Il testo è accompagnato poi dalle bellissime illustrazioni di Owain Bell.
Il linguaggio si presenta piuttosto semplice, arricchito talvolta da parole più ricercate. Nelle descrizioni del paesaggio naturale diviene quasi poetico. Ho notato un po' troppe ripetizioni all'interno del testo che, se evitate, lo avrebbero alleggerito rendendo più fluida la lettura. 
Il ritmo della narrazione è altalenante; a tratti il libro sembra scorrere via con facilità, in altri punti la lettura si fa più lenta e pesante, forse per via delle innumerevoli e prolisse descrizioni. Per quanto io le ami, in alcuni punti le ho trovate davvero esasperanti. L'autore si sofferma troppo spesso a descrivere con minuzia il paesaggio, tant'è che per alcune pagine i dialoghi diventano inesistenti. Questa scelta dell'autore ha reso lenta la lettura del libro.
I personaggi della storia sono molti; alcuni accompagnano il lettore fino alle ultime pagine, altri sono solo pallide comparse, altri ancora invece saremo costretti a salutarli lungo la strada.
Mi sono affezionata molto ai protagonisti, e ad ognuno in modo diverso. Sono riuscita ad immedesimarmi in Nab, protagonista indiscusso, per il suo essere un personaggio profondo e sensibile. Ho condiviso i suoi dolori e ho gioito delle sensazioni che mi hanno trasmesso le sue giornate immerse nella natura del Bosco d'Argento. Ho provato affetto e immensa tenerezza per gli animali del bosco, in particolare per Brock e Tara, i due tassi che hanno adottato e cresciuto Nab, così come la lepre Perryfoot, il gufo Warrigal, la volpe Rufus, e il coraggioso cane Sam. Tutti loro sono un esempio della purezza del mondo animale, e ognuno di loro porta nel cuore e nell'anima le cicatrici e gli orrori della razza umana. L'unico personaggio a cui non sono riuscita ad affezionarmi davvero è Beth, l'amica di Nab.
"Il destino del Bosco d'Argento" non può considerarsi una lettura leggera, né un libro a cui accostarsi con spensieratezza. Le vicende in esso narrate inducono il lettore a porsi continue domande, a riflettere sul nostro stile di vita. Trattandosi di una favola ecologica, l'autore ha inserito nel suo libro una miriade di temi, tutti connessi con il mondo naturale. Viene approfondito il queste pagine il tema della caccia, quella crudele, spietata e fine a se stessa. La crudezza delle scene descritte porteranno il lettore a soffrire, piangere talvolta, per le terribili azioni compiute dall'uomo nei confronti degli animali selvatici e della natura.
Un altro argomento che Richard Ford tratta tra le sue pagine è quello dell'inquinamento, che distrugge paesaggi ed ecosistemi.
Per tutta la durata del romanzo si avverte prepotentemente il contrasto tra il mondo naturale, fatto di semplicità, gestualità ed istinto, e il mondo "civilizzato" umano, che snatura l'essenza delle cose con i propri macchinari, descritti come mostri infernali. Mi ha colpito la scena in cui Nab viene portato per la prima volta in una casa umana: egli viene sopraffatto da una sensazione di soffocamento misto ad angoscia per via delle pareti dell'abitazione, che lo fanno sentire in trappola, e per il caldo soffocante della casa in contrasto con l'umidità e la freschezza dell'aria boschiva.
In definitiva, l'intento dell'autore è quello di indurre il lettore a prendere atto dell'esistenza di altre creature sulla Terra, creature che giorno dopo giorno mettiamo in pericolo con il nostro sconfinato egoismo.
Questa storia vuole essere un monito, un messaggio eterno per l'intera umanità, che deve imparare a cambiare e a prendersi cura del proprio pianeta, se intende sopravvivere e non scivolare inesorabilmente verso la distruzione.
La trama si presenta piuttosto lineare. La storia si divide in due parti; la prima, introduttiva, narra della crescita di Nab e della vita che egli conduceva nel Bosco d'Argento. La seconda invece narra la ricerca dei tre Faradawn da parte di Nab e dei suoi amici, che viaggeranno per terre sconosciute sfidando il pericolo per ristabilire l'ordine naturale delle cose.
Personalmente, ho preferito la prima parte perché più scorrevole e immersa nella natura rispetto alla seconda. Quest'ultima fa un po' perdere di vista la vera essenza del libro, lo rende quasi meno reale poiché l'autore si accosta qui al fantasy classico inserendo gli elfi, che rendono il racconto meno realistico, appunto.
Questo romanzo si rivolge ad un pubblico di ragazzi e adolescenti, ma è adatto anche agli adulti.
"Il destino del Bosco d'Argento" è un libro profondo, una lettura complessa che indurrà il lettore a soffrire per uscire fortificato da tale sofferenza. Per questo motivo consiglio questa lettura a chi desidera immergersi in un libro "verde", a chi è pronto a mettere in gioco tutta la propria sensibilità per vivere i dolori dei protagonisti e sentirsi come loro cambiati a fine lettura.
Anche se molte scene sono crude, strazianti e tristemente insopportabili, consiglierei questo libro come lettura scolastica per sensibilizzare i giovani alle tematiche ambientaliste e animaliste, che dovrebbero premere sempre di più sulla nostra coscienza di esseri umani. Infine, proverei a consigliare questa lettura a quei cacciatori (che non oso descrivere) che ogni settimana fanno stragi di caprioli, cinghiali, lepri e non solo per puro divertimento: chissà che questo libro non cambi anche loro!


Voi che ne pensate? Lo avete letto?




9 commenti:

  1. Ciao cara! Grazie mille per essere passata e per le tue parole! Proponi sempre dei libri magici, grazie mille!! Auguro anche a te di passare uno splendido periodo natalizio!! A volte c'è proprio bisogno di chiudersi un po' e guardarsi dentro per ritrovare la pace interiore. Un abbraccio!

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    1. Figurati, per così poco =) E' così bello passare da te! Per quanto riguarda i libri, quelli che leggo rispecchiano sempre, bene o male, quello che sento dentro. Tanti auguri di buone feste anche a te =) Un bacione!

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  2. Sembra essere davvero il libro adatto a te, fedele alle caratteristiche e ai messaggi che il tuo blog vuole suscitare ai suoi visitatori. Mi è piaciuta questa recensione e il libro descritto sembra essere davvero una bella storia umanistica.
    Pur non avendolo letto, credo anche io che sarebbe una cosa buona farlo leggere a scuola, per sensibilizzare i ragazzi.Dato che comunque i prof ci tengono a far leggere libri, se magari proponessero un libro del genere credo sarebbe più facile indurli alla lettura e all'ecologia.

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    1. Eh sì, è stata una gran bella lettura! Sono contenta che la recensione ti sia piaciuta, e sì, è una storia molto profonda. Sarebbe bello vederlo sui banchi di scuola, visto il suo scopo didattico. Peccato solo che ormai sia fuori catalogo =(

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  3. Sono contentissima che ti sia piaciuto! Concordo con tutto quello che hai scritto, anche sulla preferenza della prima parte rispetto alla seconda, perché effettivamente si perde un po'; soprattutto non c'è più l'intensità e la sensazione di immersione e comunione con la natura che pervade tutta la prima parte. Vedo dalla libreria di aNobii che adesso stai leggendo "La figlia della Luna", altro libro che ho amato pazzamente quando ero più piccola (l'ho letto alle medie) ma che adesso non oso rileggere perché ho paura che possa non mantenere il fascino che aveva avuto su di me. Magari la tua recensione mi aiuterà a decidermi.. =D

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    1. Aspettavo con ansia il tuo commento a questa recensione =) Sono contenta che ti sia piaciuta, e sono felice di sapere che abbiamo avuto le stesse impressioni! Pensavo fosse solo un gusto mio personale =P
      Sì, sto leggendo "La figlia della luna", ti stupisci se ti dico che anche io lo avevo amato alle medie? Era diventato uno dei miei preferiti. Desideravo rileggerlo da anni, ma non lo ritrovavo più, a dire il vero ero anche io un po' timorosa di quello che vi avrei potuto trovare, ora che sono adulta. Poi, proprio questa settimana Rowan del blo Ombre Angeliche me lo ha spedito per posta *o* Non ho esitato un attimo e l'ho cominciato. Sono quasi alla fine e, ti dirò, è più bello e maturo di quanto pensassi, anche letto da adulta ;) rileggilo con tranquillità quindi!
      Un bacione =)

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    2. Fantastico, allora lo rileggerò sicuramente. Avendolo letto tante volte (come anche "Alta marea per un delitto" di Margareth Mahy e "Ricordati di Me" di Philippa Pearce, tutti della stessa collana Mondadori Junior di quel periodo e che ti consiglio perché sono due libri meravigliosi. Quella collana era davvero ottima.) me lo ricordo piuttosto bene e mi ricordo che ho sempre pensato che fosse un libro molto profondo e maturo, però sai, la visione "da adulta" può davvero ribaltare tutto.

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  4. Hai ragione sull'educazione verso la Natura. Mi hai incuriosita...se lo trovo sicuramente lo leggerò perchè mi piacciono molto i libri dove è protagonista la Natura e il senso di comunione che ispira.
    Grazie per la bella recensione. Anche io ho letto da piccola La figlia della Luna e anche io l'ho amato tantissimo...
    Un abbraccio
    A presto
    Agrifoglio

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    1. Sono proprio contenta di averti incuriosita con questa recensione =) era proprio il mio intento. Se lo leggerai fammi sapere!
      La figlia della Luna è un libro magico in tutti i sensi =P
      Un abbraccio anche a te e scusa per il ritardo nella risposta, ma il commento mi era sfuggito =(

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