mercoledì 17 dicembre 2014

L'edera, il lupo degli alberi


Bentornati nella mia Foresta Incantata!
Oggi voglio parlarvi si una pianta che mi piace molto, ricca di simboli e spesso detestata, fraintesa. Sto parlando dell'edera che, tra le altre cose, è anche un antico simbolo del Natale.

L'edera è una pianta sempreverde, è robusta e resiste ai climi più freddi. Ama l'ombra e il freddo, ma cerca la luce. E' il simbolo per eccellenza dell'adattabilità e della creatività; la sua forza sta proprio nella capacità di assecondare, superare e trasformare qualunque ostacolo incontri sul suo cammino.
E' una delle poche piante rampicanti dei boschi dell'emisfero settentrionale, dove fa da tappeto al terreno o si arrampica su alberi o pareti anche molto alte. Cresce dunque in un primo tempo sulla terra, la Terra Madre, della quale sembra l'emanazione e che copre anche d'inverno con le sue foglie coriacee, fino a quando incontra il tronco di un albero. L'edera può vivere con poca luce e in vari tipi di terreno. E' estremamente longeva, cresce lentamente e può vivere centinaia di anni. E' ricca di una forte e fresca forza vitale. 
Per gli antichi era il simbolo dell'immortalità. Si cingevano il capo con rami di edera, quasi a voler dare energia e forza alle loro idee.
E' l'undicesima pianta dell'alfabeto celtico.
Il dio Dioniso, signore della fertilità, era il protettore di questa pianta. Questa divinità veniva chiamata anche Kissòs, nome greco dell'edera. Siccome Dioniso era considerato il dio del trasporto mistico e di quello amoroso, la pianta divenne nel vocabolario popolare dell'amore un simbolo della passione che spinge a unirsi strettamente, in un abbraccio che si vorrebbe eterno, con l'amato o l'amata, un abbraccio simile appunto a quello dell'edera intorno al tronco di un albero.
I suoi frutti sono tossici per l'uomo e i cavalli, ma commestibili per gli uccelli.
Veniva usata fin dalla notte dei tempi per curare le affezioni dei bronchi e dei polmoni, i mal di testa e di ventre, ma anche le ferite e le emorragie interne. Ancora oggi è un rimedio estremamente efficacie nelle forme asmatiche.
L'edera è usata in Europa centrale e settentrionale insieme all'agrifoglio come decorazione natalizia. L'usanza nacque in una superstizione secondo la quale i folletti delle case amavano architettare molti scherzi durante le feste di Natale. Per difendersene, si cominciarono ad appendere rametti di edera e di agrifoglio sulle porte, alle travi delle case e sui camini. I presunti poteri magici di queste piante cambiavano a seconda delle località. In Scozia, per esempio, l'edera aveva il compito di proteggere dal malocchio le vacche e il loro latte.
Le streghe del Medioevo si servivano di questa pianta per comporre filtri d'amore, ma soprattutto essa era uno degli ingredienti usati per fabbricare l'unguento con cui si frizionavano il corpo prima di recarsi al sabba. Sempre nel Medioevo, le foglie di edera lasciate a macerare nell'aceto erano usate, con l'aggiunta di un goccio di acqua di rose, per alleviare i postumi di una sbornia.
I Lituani, popolazione molto arcaica che occupava anticamente un territorio molto più esteso di quello attuale e presso la quale sopravvisse a lungo il culto degli alberi, chiamavano l'edera Perkunas, dal nome del dio del fulmine, signore sovrano della natura che le antiche cronache paragonano a Zeus. Anche i Germani consideravano l'edera consacrata a Donar, dio del tuono e figlio della Jord, la Terra.
Nell'antico Egitto l'edera era consacrata al signore della vegetazione, Osiride.
I romani credevano che le coppe costruite con legno di edera rivelassero il vino di cattiva qualità e controbilanciassero gli effetti collaterali dell'alcool.
I Celti la ritenevano una pianta in grado di contrastare i veleni; questo la rendeva magica e in grado di proteggere dagli spiriti maligni. I druidi conoscevano gli effetti curativi delle sue foglie giovani, con cui preparavano decotti e impacchi, ma anche quelli tossici delle bacche, che provocano alterazioni del sistema nervoso.
La funzione dell'edera in natura è piuttosto oscura per l'uomo moderno. Comunemente considerata una pianta parassita, non suscita molta simpatia. Tuttavia l'edera protegge il legno dagli effetti dannosi di alcune radiazioni con cui certe nostre apparecchiature bombardano continuamente la biosfera. In molti luoghi l'aumento di edera degli ultimi decenni va di pari passo con l'aumento dell'inquinamento da microonde.
Sfatiamo dunque il mito che l'edera sia una pianta parassita e soffocante. Si pensa erroneamente che l'edera possa prendere la linfa dalle piante a cui si attacca, in realtà non è così: l'edera sviluppa delle piccole radici che le permettono di aggrapparsi alla pianta ospite, senza danneggiarla, se non togliendole parte della luce solare che, senza la sua presenza, la pianta avrebbe potuto prendere. Le radici dell'edera hanno solo una funzione di sostegno, esattamente come quella di molte altre piante rampicanti. Inoltre, l'edera svolge un ruolo ecologico non indifferente nell'ambiente boschivo. Così come per le case a cui si arrampica, l'edera protegge gli alberi dalle temperature troppo rigide. Se un albero che viene coperto dall'edera cade, è perché era troppo vecchio o troppo malato per poter sopravvivere altrimenti; in questo modo l'edera svolge un importante compito di selezione naturale, restituendo alla terra le piante ormai stanche e anziane, per offrire un ottimo nutrimento al terreno. Le piante cadute al suolo sono inoltre un ottimo alimento per insetti, funghi e microrganismi. L'edera offre un ottimo polline alle api, che producono così il miele anche a tarda stagione, poichè questa pianta fiorisce quando tutte le altre cominciano il loro lento letargo. Infatti, fiorisce in autunno e produce frutti in primavera. Come già detto, le bacche dell'edera offrono un importante nutrimento per gli uccelli, che in alcuni periodi dell'anno faticano a trovare altro cibo. Delle sue foglie si cibano inoltre le farfalle, i daini i cervi e i caprioli. Per tutti questi motivi è importante preservare questa pianta, che regola gli equilibri boschivi in modo silenzioso, ma fondamentale.
Se vogliamo aggiungere un'altra proprietà da tenere a mente soprattutto per le donne, l'edera è un rimedio naturale contro gli inestetismi della cellulite!
Alla luce di tutto questo, dunque, come si può non amarla? ;)



Fonti:
- "Il canto degli alberi. Manuale di fitoterapia energetica", Maria Cornelia Giordani
- "Florario. Miti, leggende e simboli di fiori e piante", Alfredo Cattabiani
- "Mitologia degli alberi. Dal giardino dell'Eden al legno della croce", Jacques Brosse
- "Lo spirito degli alberi. Una chiave per la vostra espansione", Fred Hageneder
- "Iniziazione ai culti celtici", D. Bortoluzzi e A.P. Russo


6 commenti:

  1. E' un post davvero interessante! :) Complimenti!!!!

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  2. Adoro l'edera e complimenti per il tuo blog, lo trovo incantevole!
    Grazie cara Mirial per esserti unita tra i miei sostenitori e lieta giornata!
    A presto
    Ciao:)
    Luci@

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    Risposte
    1. Grazie per i complimenti e per essere passata =D
      A presto e buone feste ^_^

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